Fare impresa in Italia non è una passeggiata di salute è… un bagno di sangue

E tu che sei titolare di un centro estetico da almeno 7/10 anni sai perfettamente cosa intendo. D’altronde fare impresa, lo dice la parola stessa, comporta un margine più o meno elevato di rischio. Il problema grande però è che a questo rischio l’estetista italiana ci arriva generalmente molto impreparata purché non ha conoscenza dei numeri e delle competenze da mettere in campo. Nei miei tanti anni di esperienza lavorativa sul campo raramente ho avuto di fronte chi aveva redatto correttamente un business plan un ipotesi di fatturato a pareggio o di break even una corretta visione del proprio modello di business un’attenta analisi dell’incidenza dei costi e del relativo eventuale piano di indebitamento e di rientro. Che può essere mamma e papà che ti danno i loro risparmi di una vita per aiutarti a realizzare il tuo sogno. Oppure la possibilità di accedere a un bando per finanziamenti agevolati. Oppure un socio che ti finanzia o la banca. Oppure metti tu il denaro messo da parte per iniziare (di solito insufficiente). Sarò crudo adesso perdonami ma te lo devo dire… Ho la netta sensazione che oltre il 50% delle nuove attività nascono male perché l’estetista non ha idea di cosa significa realmente oggi fare impresa.
Il punto semplicemente è: Vuoi fare  “l’imprenditrice sul serio con le competenze adeguate al mercato odierno va bene”.
Non vuoi farla perché non ti senti portata va benissimo non devi aprire nessuna attività e continuare la tua vita normale da dipendente. Vuoi provare a vedere come va è “tragico”. Ti ricordo che il 96% % delle attività in Italia fallisce entro i primi 10 anni per questo motivo e in estetica è ancora peggio.
Tutto il nostro settore infatti fa generalmente schifo per i comportamenti tenuti dagli attori in gioco. Sto parlando di aziende con politiche di vendita folli rappresentanti improvvisati grossisti, guru della formazione o supposti tali etc etc. Per questi motivi l’approccio che molte estetiste generalmente hanno è di voler fare l’imprenditrice con la mentalità da dipendente ossia si accontenta di vivacchiare di portare a casa la pagnotta come si dice. Questo tipo di approccio è fallimentare.

Da qui la frustrazione il dispiacere e il rimorso che ti assale quando ti rendi conto di aver bruciato i risparmi tuoi o dei tuoi genitori o peggio ancora di esserti indebitata con il mostro italiano chiamato banche. La mentalità corretta che devi avere invece per fare impresa oggi è “l’orientamento alla crescita costante e perpetua.” Questo significa che il tuo sistema o si espande o si contrae non è prevista la staticità di chi ragiona dicendo vorrei stare bene ma non vorrei esagerare. Vorrei pagare tutte le cose e non avere preoccupazioni eccessive. Ehh no non è così che funziona!

Tu devi avere un piano preciso fatto di studi e competenze in vari ambiti che non sono soltanto saper far bene una ceretta un massaggio o un trattamento. Significa ad esempio avere in mente come realizzare fluissi di cassa positivi o cash flow positivo “da subito” e senza indebitarti con i fornitori con le banche. Questo perché sei una piccola e media impresa e non hai fondi illimitati alle spalle. È una tecnica chiamata “ Bootstrapping “ ossia creare sevizi esclusivi e differenzianti attraverso la strategia del posizionamento di marca ad alta marginalità e possibilmente con pagamenti anticipati. Significa monitorare costantemente il valore di un parametro fondamentale che si chiama “ Ebitda“ ossia del margine operativo lordo che hai su ciò che vendi e non il fatturato cioè quanto incassi. Significa conoscere le più potenti strategie di marketing operativo che ti tenga lontana da sconti e offerte senza senso. Quindi la conoscenza genera potere e siccome all’inizio non puoi permetterti di assumere gente esperta che controlli per te lo devi fare…

…TU

Non è più difficile di così, è una realtà amara ma è l’unica strada che devi percorrere. Ancora…
Dovresti saper fare campagne di acquisizione clienti “offline” a costi ridottissimi tramite la strategia della “semina cartacea”.
La semina cartacea non è altro che la spiegazione per iscritto ( devi conoscere le regole del copy però cioè dello scrivere per vendere) del motivo per cui nel tuo quartiere nelle vie adiacenti alla tua attività le persone dovrebbero venire a conoscerti e a provare un sevizio differenziante con una offerta di front end scandalosa e irrinunciabile. Mi fermo qui ma sappi che dovrei spiegarti altre 100 cose da fare per tutelare la tua attività e aiutarti ad espanderla. Però c’è una buona notizia per te.
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Luigi Postacchini
Agente Cosme-Coaching Dermosfera
Roma Nord | Viterbo e provincia | Rieti e provincia

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